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famiglia che fa picnic

In alcune regioni italiane ci sono zone rimaste più autentiche ed inalterate di altre. E’ questo il caso del Casentino, una parte della Toscana in cui natura, storia e tradizioni sono ancora le indiscusse protagoniste. Per scoprire questa zona abbiamo scelto di fare un viaggio in uno storico agriturismo in Casentino con bambini e cane. Vi raccontiamo tutti i dettagli del nostro weekend a misura di famiglia l’itinerario che abbiamo fatto e provato noi.

Agriturismo storico in Casentino: il miglior modo di vivere la Toscana

Per la nostra vacanza in famiglia Casentino abbiamo scelto di soggiornare all’Agriturismo Casa Agricola Rossi: una struttura a conduzione familiare immersa nel verde situata nell’alta valle dell’Arno dove si fondono tradizione ed autenticità. L’agriturismo ha 4 appartamenti comodi e spaziosi con cucina attrezzata, sala da pranzo, salotto e lavanderia. Casa Agricola Rossi oltre ad essere una struttura ricettiva è anche un’azienda agricola molto attenta all’ambiente che ha avviato nel 2020 l’iter per la conversione a biologico per offrire e far conoscere ai suoi ospiti i prodotti del Casentino. Tra i servizi c’è la possibilità di acquistare il cesto di prodotti bio tipici del territorio tra cui farine non raffinate e derivate da grani antichi, marmellate fatte in casa, biscotti, pasta e vino.

Potete acquistare i loro prodotti richiedendoli sul sito dell’Agriturismo Casa Agricola Rossi.

Perché una vacanza all’Agriturismo Casa Agricola Rossi in Casentino

Abbiamo enumerato in un elenco tutti i numerosi motivi che ci hanno spinto a scegliere questa struttura rispetto a tutte le altre per una vacanza in famiglia con bambini e cani:

  • ampi appartamenti (tra gli 80 e i 100 mq) con cucina attrezzata, lavanderia e sala da pranzo
  • struttura pet friendly con kit di benvenuto per i nostri amici a quattro zampe
  • possibilità di usufruire del barbeque per farsi una cena tipica
  • servizi: cesto da picnic con prodotti tipici da portare in gita e cesto di prodotti a km0 da degustare in appartamento
  • aperitivo di benvenuto con prodotti tipici locali a base di salumi, formaggi e vino biologico
  • noleggio bici e vicinanza alla pista ciclabile: facilmente raggiungibile a piedi attraverso un viale alberato adiacente all’agriturismo
  • vicinanza a tanti siti di interesse storico e naturalistico
  • è una struttura storica ed è a conduzione familiare
  • l’agriturismo è una realtà riconosciuta da Legambiente

La storia dell’agriturismo Casa Agricola Rossi in Casentino

L’Agriturismo Casa Agricola Rossi nel passato

Il complesso “Casa Agricola Rossi” apparteneva nel 1800 ai monaci camaldolesi. Ci sono ancora oggi dipinti sui muri che testimoniano la loro presenza qui. In origine la casa in cui ci sono gli appartamenti era un luogo di sosta per il cambio dei cavalli, quando la vecchia strada carrozzabile attraversava i campi lungo il torrente Archiano.

Il forte legame della famiglia Rossi con questo piccolo angolo di paradiso iniziò nel 1868 quando la figlia di Eugenio Mascalchi, Clementina, sposò Enrico Rossi, il quale iniziò a costruire Villa Rossi e ad avviare l’Azienda Agricola. Successivamente la struttura fu occupata durante la Prima Guerra Mondiale dai tedeschi prima e poi da truppe polacche e inglesi che la usarono come quartier generale. I segni di questo difficile periodo sono tutt’oggi evidenti sulla struttura.

L’Agriturismo Casa Agricola Rossi nel presente e futuro

Nel 2016 nasce la storia moderna di questa struttura in Casentino con l’inizio del progetto di rivalutazione a struttura ricettiva di famiglia. Sempre nello stesso anno nasce anche l’azienda agricola con le prime coltivazioni e l’avviamento della procedura delle pratiche per la certificazione ad “Agriturismo”. Nell’estate 2018 nasce ufficialmente l’Agriturismo Casa Agricola Rossi con l’arrivo dei primi ospiti.

Nel 2020 un’altra tappa importante: l’azienda agricola decide di iniziare la procedura di conversione a biologico. L’Agriturismo Casa Agricola Rossi si distingue per essere una realtà a conduzione familiare da diverse generazioni.

Potete usufruire del nostro CODICE SCONTO “JACK” per risparmiare il 5% sul soggiorno fino a 7 notti e il 10% per più di 7 notti

Contatti

Cosa vedere in Casentino in un weekend

Il Casentino è una zona della Toscana ricco di storia e tradizione. Una terra in cui si intrecciano luoghi danteschi e foreste Patrimonio dell’Umanità, ma anche vite di monaci e luoghi spirituali, castelli, pievi romaniche e luoghi danteschi. Una zona fiorente per l’artigianato del legno, del ferro battuto e della pietra. Il miglior modo di scoprire questa Terra è fare una vacanza soggiornando in un agriturismo storico del Casentino.

1. L’eremo e il monastero di Camaldoli

Camaldoli è una comunità di monaci benedettini fondata circa mille anni fa da San Romualdo. Immersi nella pace e nel silenzio delle foreste casentinesi si trovano il Sacro Eremo e il Monastero: due realtà fondamentali per l’esperienza monastica. La comunità di monaci qui vive in solitudine e comunione pregando, lavorando e ricercando Dio. Nel complesso del monastero ci sono anche la Foresteria, che offre ospitalità al pubblico e rappresenta un luogo d’incontro dove condividere cultura, spiritualità e dialoghi, e l’Antica Farmacia.

Il complesso del monastero di Camaldoli

Il complesso del monastero di Camaldoli sorge a 3 chilometri dall’omonimo eremo e comprende il monastero, la foresteria, l’antica farmacia che risalente al 1400 e la Chiesa. Il monastero sorge a 818 metri s.l.m. e si trova all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.

Venne costruito a inizialmente dal 1046, anno in cui vicino alla chiesa i monaci edificarono un ospedale di piccole dimensioni. I lavori di costruzione del monastero attuale iniziarono nel 1500 e si conclusero nel 1611. Originariamente Camaldoli era chiamata Fontebuona per l’alta qualità delle acque (il complesso monastico sorge infatti vicino ad una diramazione del fiume Archiano, citato da Dante nella Divina Commedia) che vennero celebrate grazie alla costruzione di una fontana voluta da Ambrogio Traversari di fronte al monastero.

Qui nel mese di Luglio 1943 fu redatto il Codice di Camaldoli.

L’eremo di Camaldoli

La struttura del Sacro Eremo è ispirata alla spiritualità dei padri del deserto: religiosi che si ritirarono a vita monastica nei deserti della Palestina, Siria ed Egitto già dai primi anni del Cristianesimo per condurre un’esistenza quotidiana isolata pregando e lavorando. Nel 1025 d.C. Romualdo fondò il Sacro Eremo di Camaldoli prendendo spunto dall’architettura della Laura orientale. La struttura è data da un insieme di celle per gli eremiti con una chiesa per la preghiera comune. Inizialmente nell’Eremo c’erano solo cinque celle, mentre oggi ce ne sono venti oltre il cancello della clausura. Il complesso dell’Eremo ha, oltre alle celle, edifici comuni in cui ci sono: il refettorio, la biblioteca, una foresteria piccola e aree per la preghiera personale e per gli incontri. Inoltre c’è un piccolo bar aperto al pubblico con negozietto di souvenir che vende oggetti religiosi e prodotti dell’antica farmacia di Camaldoli.

2. Il parco delle foreste Casentinesi

Il Parco nazionale delle Foreste Casentinesi è stato istituito nel 1993 ed è situato nell’Appennino tosco-romagnolo. Si può decidere di visitarlo a piedi, a cavallo e in mountain bike d’estate o, in inverno, con sci da escursionismo o ciaspole. In tutto si contano circa 600 chilometri di sentieri. All’interno del Parco ci sono 9 Sentieri Natura oltre a trekking più impegnativi. A Campigna e a Badia Prataglia ci sono due “Sentieri per tutti… i sensi” facilmente adatti a tutti.

Sul territorio ci sono più di un “Centro Visita” specifico per la zona in cui si trovano: punti di riferimento per guidare i visitatori. In più ci sono diversi “Punti Informazione”. Nel parco ci sono anche: il Giardino Botanico di Valbonella a Santa Sofia, il Museo Forestale “G. Campadelli” nel Comune di Campigna e l’Arboreto e il Museo Forestale “Siemoni” a Badia Prataglia . All’interno del Parco ci sono anche numerose aree di sosta attrezzate con tavoli e panche (alcune sono attrezzate con fornacelle e fontane di acqua potabile).

Le riserve biogenetiche del parco delle foreste casentinesi

Le Riserve Naturali sono aree naturali protette con la caratteristica di avere all’interno uno o più di un elemento naturale tra specie di flora, fauna ed ecosistemi che si distinguono per l’elevato valore naturalistico svolgendo un ruolo fondamentale per la conservazione della biodiversità. Nel Parco delle Foreste Casentinesi ci sono in tutto sette Riserve Naturali Statali, gestite dal Reparto Carabinieri Biodiversità di Pratovecchio (provincia di Arezzo): tre Riserve Integrali e quattro Biogenetiche. Queste Riserve sono importantissime per la tutela di aree di grandissimo valore naturalistico a livello nazionale ma anche europeo. Le Riserve Biogenetiche comprendono quelle di Camaldoli, Campigna, Badia Prataglia – Lama e Scodella. A questo link si può scaricare e consultare la carta delle Riserve di Stato.

3. Siti storici del Casentino: borghi e castelli

Il borgo e il castello di Poppi

Poppi è un borgo medievale senza tempo situato sopra ad un colle. Si distingue dagli altri comuni per la presenza di un imponente castello che svetta sull’antico centro abitato e sul Casentino. E’ cinto ancor’oggi dalle sue mura originali e le abitazioni del centro sono tutte di mattoni faccia vista: particolari che lo rendono unico. Per la sua sublime bellezza è stato inserito nella lista dei borghi più belli d’Italia.
Il Castello di Poppi vede le sue vicende legate in modo profondo alla famiglia dei Conti Guidi che per quattro secoli abitò e visse qui. E’ senza dubbio il sito storico di maggior interesse a Poppi. L’ edificio, risalente al XIII secolo, è uno dei monumenti più visitati dell’intera Provincia di Arezzo. Il castello, uno dei luoghi citati da Dante nella Divina Commedia, conserva al suo interno la Biblioteca Rilliana che conta ben 25.000 antichi manoscritti, l’alta torre che offre un bellissimo panorama a 360 gradi sulla zona circostante, il maestoso Salone delle Feste e la cappella dei Conti Guidi abbellita da affreschi trecenteschi dall’allievo di Giotto. I vari piani si raggiungono grazie ad una scenografica scala in pietra che fa sentire un po’ in un film della saga di Harry Potter. Singolare è la visita al piano terra delle antiche prigioni.

Contatti per la visita

  • Telefono: +39.0575.520516
  • Sito: in cui vedere prezzi e orari di apertura

    Poppi ospita diverse manifestazioni culturali e di folklore. La più conosciuta è “Gusto dei Guidi” che ogni anno in Agosto colora le strade della città. E’ un evento dedicato soprattutto ai prodotti alimentari toscani tipici del Casentino.

Il castello e la Pieve di Romena

L’antica pieve romanica di Romena è un luogo spirituale ricco di magia in Casentino situata tra il famoso santuario di La Verna e il complesso monastico di Camaldoli, Romena è un crocevia per i viandanti del giorno d’oggi. L’obiettivo della Fraternità di Romena oggi è lo stesso di secoli fa: offrire un luogo di pace e riposo per una sosta lungo il cammino, come lo era nel Medioevo per per i pellegrini che marciavano verso Roma. La pieve, visibile oggi, venne edificata nel 1152 sulle fondamenta di una chiesa romana preesistente. Davanti alla pieve si può ammirare il “giardino della bellezza” impreziosito da un piccolo lavandeto, luogo di pace e silenzio in cui noi ci siamo goduti un picnic con i prodotti dell’Agriturismo Casa Agricola Rossi. Facendo una breve passeggiata si può godere l’ombra di un grande albero sotto al quale c’è una statua in ferro e una poesia.

Dalla pieve con una breve passeggiata si può raggiungere il castello di Romena.

Contatti del Castello di Romena

Il borgo di Raggiolo: nei pressi dell’agriturismo

Il Casentino, come il resto della Toscana, è costellato di numerosi piccoli borghi antichi. Noi abbiamo visitato quello di Raggiolo, che si trova in una posizione strategica per osservare il panorama circostante. E’ un piccolo borgo di pietra in cui è bello perdersi e poi ritrovarsi. Punto di riferimento è la piccola chiesa centrale che offre panchine per una breve sosta. Noi abbiamo raggiunto questo piccolo borghetto noleggiando le e-bike.

4. Pratomagno e la spada nella roccia del Casentino

Pratomagno è una grande montagna che divide Valdarno Superiore e Casentino. Ci sono numerosi sentieri che lo attraversano fin dal Medioevo facendo da ponte tra queste due terre.
La grande croce di ferro realizzata nel 1928 a 1592 metri è il celebre simbolo di questo massiccio visibile dalle due valli circostanti. Il monte deve, però, il proprio nome ad un prato di circa 20 km che copre quasi tutto la sua cresta che lo rendono perfetto come meta per trekking. Da aprile a settembre qui fioriscono moltissime varietà di piante che sembrano una tavolozza dai mille colori. Ma qui ci sono anche boschi di faggio, castagno, abete, quercia, sorgenti, ruscelli, torrenti. Questa montagna ha anche aspetti storici: si narra che ci passarono le truppe di Annibale nella seconda guerra punica (217 a.C.) quando andarono da Fiesole verso Arezzo. Come testimonianza che qui ci furono popolazioni barbariche del Nord Europa, ci sono tante chiese dedicate a San Michele. 
Sulle pendici casentinesi e valdarnesi del Pratomagno ci sono incantevoli borghi ricchi di storia. Oltre alle Abbazie di Vallombrosa e Santa Trinità, ci sono pievi romaniche religiose, storiche, architettoniche ed artistiche.

5. Il “mare” del Casentino: un tuffo nel torrente Corsalone

La prima sensazione quando si arriva lungo le rive del torrente Corsalone è meraviglia, senso di libertà e di riconnessione alla natura. Le acque limpide e cristalline di questo torrente a cui si accede con un sentiero in mezzo alla vegetazione scorrono velocemente e sono un posto perfetto per chi vuole rinfrescarsi nella stagione estiva. E’ un luogo così local che non è mai troppo affollato nel quale potete portarvi un telo da mare e posizionarvi a prendere il sole oppure rilassarvi. Risalendo il torrente si può arrivare ad una bellissima cascata artificiale.

Per arrivare al torrente e provare ad immergervi nella Pozza del Leone trovate un cartello a bordo strada nel Comune di Chiusi della Verna (se chiedete indicazioni all’Agriturismo Casa Agricola Rossi sapranno sicuramente indicarvi precisamente la zona).

Cosa visitare vicino alla zona del Casentino

A sola un’ora e mezza dal Casentino si può organizzare una visita a nel Capoluogo toscano: ecco il nostro Grand Tour di Firenze con bambini (e cane) tra musei e caffè storici.

Dopo la nostra vacanza di tre giorni in un agriturismo in Casentino vi consigliamo di trascorrere almeno una settimana in questa zona della Toscana perché i siti di interesse storico-culturale ma anche naturalistico sono tantissimi e in un weekend si rischia di vedere davvero troppo poco. Noi, dopo esserci stati, torneremo sicuramente.

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