Visitare il Museo della Battaglia con bambini, a Vittorio Veneto (Treviso), è una decisione che richiede un minimo di preparazione e informazione. Perché questo non è un semplice Museo, ma un’esperienza immersiva ed emotivamente coinvolgente che va spiegata ai bambini prima di fargliela affrontare. Entrando nella prima sala che si incontra dedicata alla vita in Trincea, ci si rende conto di ciò. Ma perché portare i bambini in un luogo così emozionalmente forte? Per sensibilizzarli fin da piccoli e fargli capire che al Mondo esistono anche realtà distruttive e negative. Per spiegargli il valore della Pace che tante persone hanno fortemente voluto sacrificando la loro vita. Non riteniamo che si debbano visitare con i bambini solo Musei a loro misura. Qualsiasi Museo ha sicuramente un’età minima consigliata perché alcuni richiedono una certa cultura per essere capiti, ma non per questo vanno evitati.
Vi guidiamo in una visita virtuale al Museo della Battaglia di Vittorio Veneto certi che vi sia d’aiuto per capire e poter spiegare ai vostri figli ciò che vedranno. All’interno del Museo c’è anche la possibilità di avere su richiesta una guida a pagamento. In qualunque caso, se scegliete di visitarlo accompagnati o meno, una lettura di quest’articolo prima di partire male non fa.
Partendo dalla storia di com’è nato, attraverso la descrizione della struttura e delle varie sale, vi accompagniamo a comprendere tutte le caratteristiche di questo importante Museo.
Il Museo e la sua storia
Il Museo della Battaglia, a Vittorio Veneto (Treviso), nasce dall’iniziativa di Luigi Marson. Luigi, ragazzo vittoriese nato nel 1899, ha iniziato a collezionare ancor prima che finisse reperti e oggetti della Prima Guerra Mondiale. Nel 1936, dopo una sua prima esposizione pubblica di notevole successo, donò la sua ricca collezione alla Città di Vittorio Veneto per creare un museo. Il 2 Novembre 1938 nacque il Museo della Battaglia all’interno del palazzo della Comunità di Ceneda. Da allora ad oggi la collezione è diventata sempre più ricca fino a diventare una delle più importanti raccolte italiane di oggetti della Prima Guerra Mondiale.
Nel 2012 il Museo è stato trasformato, grazie ad un restauro, da museo celebrativo a percorso riflessivo. Questo per permettere al visitatore di essere coinvolto anche emotivamente nella vita di trincea attraverso soluzioni multimediali realistiche e immersive.
Museo della Battaglia con bambini: guida alla visita
Tre edifici collegati costituiscono il complesso museale. Attorno al perno costituito dal prestigioso Palazzo della Comunità di Ceneda, antica sede del municipio, ruotano la chiesetta barocca sconsacrata e una nuova struttura in vetro e metallo.
L’esposizione nel Palazzo principale si articola su tre piani collegati da una scala di marmo:
Piano Terra del Museo della Battaglia: la Trincea
La Trincea è stata il luogo simbolo della Grande Guerra. E il Museo della Battaglia le dedica un intero piano con un percorso buio, angosciante ed emotivamente forte. Per far immedesimare il visitatore e farlo riflettere sullo stile di vita che conduceva un soldato. Qui vengono narrati aspetti più conosciuti del combattimento (come bombardamenti, assalti e uso dei gas), ma anche quelli sconosciuti come gli aspetti della quotidianità. Una quotidianità fatta di lunghe attese, ricordi e passatempi. Mentre si cammina attraverso questo percorso e guarda i vari reperti è accompagnato da effetti sonori e visivi. Durante la visita si crea una sorta di dialogo tra gli oggetti quali il tribolo (micidiale ostacolo tra trincee nemiche), gli strumenti di comunicazione, oggetti personali ed il visitatore.
Primo Piano: la saletta Armeria Marson
Salendo al primo piano si trova una piccola saletta dove entrando si ha la sensazione di tornare indietro nel tempo. All’epoca in cui Luigi Marson, con pazienza e dedizione, raccoglieva nella sua dimora a Vittorio Veneto armi da guerra funzionanti, bombe, maschere antigas e munizioni come testimonianza delle atrocità della guerra. Avendo, ovviamente, in possesso diversi permessi regolari per farlo.
Nelle tre vetrine che ci sono nella stanza potete vedere: a sinistra fucili originali dell’esercito austro-ungarico; al centro fucili del Regio Esercito Italiano; a destra quelli di altre nazioni belligeranti.
Nel lato opposto due teche contengono rivoltelle e pistole semiautomatiche. Inoltre si possono vedere due mitragliatrici munite di treppiede: tristemente famose per la loro efficacia sul campo di battaglia della Grande Guerra.
Infine non mancano proiettili di ogni forma e tipo, bombe d’aereo e bombe a mano, sciabole e baionette.
Primo Piano del Museo della Battaglia: le Sale dedicate all’invasione
Adiacenti all’Armeria Marson, si trovano le sale dedicate alla quotidianità dei civili e ai dettagli di come è avvenuta l’occupazione austroungarica del Friuli e del Veneto orientale (Vittorio Veneto incluso) dopo la battaglia di Caporetto. Vittorio Veneto appare disabitata, percorsa soltanto da soldati e profughi.
Nella sala si trovano diversi allestimenti multimediali di vita condivisa: cassetti da aprire al cui interno ci sono documenti, taccuini, diari di gente povera; voci che narrano gli aspetti nefasti dell’invasione e della fame; giornali dell’epoca da leggere per capire com’era la propaganda nei territori conquistati.
Al Secondo Piano: la Battaglia e il Mito
Salendo le scale si arriva al secondo piano quello dedicato alla battaglia di Vittorio Veneto (avvenuta tra il 24 Ottobre e il 4 Novembre 1918) e al mito. Nella sezione un’intera sala è dedicata alla battaglia riassunta giorno per giorno attraverso bollettini di guerra italiani e riassunta in una carta in cui sono rappresentati gli schieramenti militari.
Nelle due stanze adiacenti si possono vedere tanti reperti che narrano la storia di eroi, di caduti e di imprese militari. Infine viene documentata la celebrazione della Vittoria in modo fascista, cioè come mito.
Tra le stanze l’Aula civica all’ultimo piano si distingue per i dipinti a parete raffiguranti scene della storia di Ceneda. Sul soffitto si può ammirare l’immagine dell’incoronazione dell’Imperatore Ferdinando I d’Asburgo quando è stato proclamato Re del Lombardo-Veneto dipinto dal bellunese Giovanni De Min.
Nella Chiesa di San Paoletto: il Memoriale dei Cavalieri di Vittorio Veneto
Vicino al palazzo, al piano terra c’è la piccola chiesa barocca sconsacrata conosciuta come “San Paoletto” in cui c’è il Memoriale dei Cavalieri di Vittorio Veneto permanente. Questo progetto raccoglie tutti i nominativi dei combattenti insigniti di onorificenza, in ordine di Comune di Residenza. Si tratta di un patrimonio documentario di valore inestimabile che restituisce alla memoria collettiva il nome di migliaia di persone che hanno combattuto valorosamente.
Perché visitare il Museo della Battaglia con bambini
Scegliere di portare i bambini al Museo della Battaglia di Vittorio Veneto significa dar loro un insegnamento sulla Storia Italiana ed Europea, ma non solo. Si tratta anche di renderli consapevoli del valore della Pace e della fortuna di vivere in un Paese in cui non ci sono conflitti bellici. Attraverso gli orrori del passato si può accendere in loro riflessioni su
Contatti del Museo
Altri Musei da visitare a Vittorio Veneto con bambini (ma anche senza)
Musei Civici
Altri Musei
- Museo della Cattedrale
- Museo Diocesano di Arte Sacra “A.Luciani” e di Scienze Naturali “A.De Nardi”
- Palazzo Minucci De Carlo
- Museo di Geologia
Come organizzare un weekend in provincia di Treviso
La zona che ruota attorno a Vittorio Veneto, è una zona sicuramente che vale la pena di essere visitata per la ricchezza di storia, tradizione e bellezza architettonica che racchiude. Per questo vi proponiamo la lettura del nostro articolo su un itinerario fatto e consigliato da noi per trascorrere un weekend vicino a Treviso con i bambini: tra storia e cultura del vino (articolo in arrivo).