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  >  gite fuoriporta   >  Monte Ceva, il trekking più curioso dei Colli Euganei

Il paesaggio del Parco Regionale dei Colli Euganei è famoso per la sua biodiversità e per le incredibili viste panoramiche, ma quello che troverete sul Monte Ceva è un ambiente davvero unico e diverso da tutti gli altri. Un paesaggio come questo, in Veneto, non ha eguali, e la sua unicità è dovuta, oltre che alla vegetazione, anche alla presenza di un luogo in cui potrete letteralmente perdere la bussola. In questo articolo vi spiegheremo come raggiungere la cima del Monte Ceva con un giro ad anello non adatto a tutti con partenza dal paese di Battaglia Terme.

 

 

Il Parco Regionale del Colli Euganei è una delle nostre mete preferite quando abbiamo il desiderio di fare un trekking in natura oppure di salire in quota facilmente per godere di bellissimi panorami, ed ogni volta ci ritroviamo immersi in paesaggi nuovi, incredibilmente diversi da un monte all’altro. Ma nessun sentiero è così particolare come quello del Monte Ceva, che vi stiamo per raccontare.

Questo trekking, assolutamente da non sottovalutare per la sua difficoltà in alcuni tratti, rimane comunque un’attività che si può anche inserire in un itinerario di cose da fare sui Colli Euganei in un giorno o in un weekend a Battaglia Terme. Di seguito ecco le informazioni utili sul sentiero ad anello N°29 del Monte Ceva e delle Creste.

 

Info Utili sul Trekking del Monte Ceva

 

Il sentiero che vi raccontiamo parte da Battaglia Terme, in via Montenovo nei pressi della ex Cava Monte Croce, dove c’è posto per qualche auto, ma la partenza del trekking si può raggiungere facilmente a piedi anche dal centro del paese.

DIFFICOLTA’: Escursionistica, con alcuni tratti esposti per esperti, dove ci sono passaggi attrezzati su roccia con cordino

PERCORRENZA: circa 2h30 in totale

DISLIVELLO +: 443 m. Altitudine massima 255 m s.l.m.

LUNGHEZZA: circa 5.8 km partendo dal parcheggio di Via Montenovo

PERIODO: tutto l’anno. Preferibilmente primavera e autunno per la vegetazione

PASSEGGINO: NO. Si sconsiglia anche la fascia, per i passaggi attrezzati

PUNTI DI RISTORO: non presenti lungo il sentiero

ABBIGLIAMENTO: sono richiesti abbigliamento e calzature adatti ad un trekking impegnativo su roccia

 

Descrizione del trekking ad anello sul Monte Ceva

Lasciato il parcheggio dell’auto all’imbocco di via Montenovo, si prende l’unico sentiero in direzione nord che costeggia il colli sulla sinistra e alcuni campi coltivati sulla destra, oltre i quali si può vedere la ferrovia ed il parco del castello del Catajo. Noi abbiamo percorso l’anello in senso antiorario, salendo prima sul monte Ceva e per ultimo sul monte Spinefrasse. Quindi, al primo crocevia abbiamo tenuto la destra e abbiamo proseguito sempre verso Nord, Nord-Est. Sono bastati pochi minuti per rendersi conto che il paesaggio verso il quale ci stiamo dirigendo ha qualcosa di diverso da quanto abbiamo mai visto lungo altri sentieri del Parco Regionale dei Colli Euganei.

 

Il punto in cui inizia il sentiero n° 29 con la salita verso la sommità del Monte Ceva si trova sulla sinistra del nostro cammino, ma in alcuni periodi può essere difficilmente visibile a causa della vegetazione. Non appena imboccato, inizia una ripida salita fra roccia lavica, traccia di un’antica attività vulcanica, e una vegetazione fitta fatta principalmente di piante di Corbezzolo, il cui frutto è tanto amato dai cinghiali. La presenza di questi animali selvatici si nota molto grazie alle numerose buche scavate nel terreno, quindi è consigliabile tenere i cani al guinzaglio in questa parte di bosco, se state viaggiano con il vostro fido compagno al seguito.

La biodiversità del Monte Ceva

Superato questo tratto di bosco, l’incredibile paesaggio tanto atteso e ricco di biodiversità del Monte Ceva si apre davanti a noi in tutto il suo splendore. Enormi distese di piante di Fico d’India Nano, costellate di piccoli fichi rossi e arancioni, e poi agavi gigantesche aggrappate alla roccia nera come se fossimo su un’isola nel cuore del mar Mediterraneo, ci mostrano un volto dei colli Euganei che non ci saremmo mai immaginati. In alcuni punti ci è sembrato di essere tornati a Pantelleria.

Continuiamo a salire ancora increduli, ammirando questo ambiente unico nel suo genere e riconoscendo come il microclima del Monte Ceva sia realmente unico come ci avevano raccontato, fino a raggiungere la parte più difficile del sentiero, ovvero quella in cui è necessario arrampicarsi con l’aiuto dei cordini presenti lungo il percorso, per superare alcuni tratti di roccia. Avendo con noi i nostri due cani, vi diciamo che non è stato così semplice per loro, anche se sono abituati a seguirci nei nostri trekking in montagna, anche quelli impegnativi. In un paio di punti abbiamo dovuto tenerci con una mano al cavo e con l’altra aiutare i cani.

Avendo già fatto questo trekking con i cani, vi consigliamo di percorrerlo in senso anti-orario come noi, per evitare di dover fare questi ripidi tratti in discesa. Sarebbe ancora più pericoloso per i nostri amici a quattro zampe.

 

La croce di vetta e il campo magnetico

Superati questi ultimi tratti impervi, si arriva poi facilmente alla sommità del Monte che è di soli 255 m s.l.m. e sul quale spicca una croce di vetta. Da qui la vista si perde sulle vicine aree termali di Abano e Montegrotto, fino alla città di Padova e alle più lontane Prealpi.

 

Ma la vera caratteristica singolare di questa vetta, è la presenza di una roccia particolarmente ricca di magnesite, che disturba il campo magnetico terrestre e fa si che la bussola devi dal nord di quasi 20°. Quindi, ricordatevi di portare con voi una bussola magnetica, e di verificare voi stessi se funziona o meno.

Proseguiamo lungo il sentiero n°29 delle Creste lasciandoci la croce di vetta alle spalle, scendiamo dal lato opposto del monte Ceva in direzione sud, sempre in mezzo ai fichi d’India e alla vegetazione mediterranea, seguendo il sentiero che ci porterà verso un’altra vetta, quella del Monte Spinefrasse.

 

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